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perché, ci vuole orecchio …


Napolitano: “Nel ’76 ci volle coraggio per fare le larghe intese. No a campagne finte moralizzatrici”.

francobolloCaro il nostro scaduto Presidente, nel 76 ci volle coraggio nel negare, come fa tutt’ora, un sistema di servizi deviati e collusi e, a quanto pare, quella Questione Morale che lei non riesce ancora a digerire.

Era il 1976 e nelle Hit Parade Lucio Battisti era in testa con la canzone ANCORA TU.

La questione morale è, anzitutto, difesa strenua e attaccamento ai valori della verità e della legalità. Dire bugie, quando si hanno responsabilità pubbliche o occultare verità (dai fatti di Genova del luglio 2001 alle ragioni della guerra in Iraq) va finalmente considerato, anche in Italia, come una delle colpe e delle responsabilità moralmente più gravi e inaccettabili. Si potrebbe addirittura ipotizzare l’alto tradimento.

Quando Berlinguer rilanciò la questione morale del 1981 definì, testualmente, i partiti come ‘macchine di potere e di clientela’. Napolitano, oggi come allora, rimase sbigottito e, sempre testualmente, definì clamorosa l’esternazione di Berlinguer cogliendo un’esasperazione pericolosa come non mai, una sorta di rinuncia a fare politica visto che non riconoscevamo più alcun interlocutore valido e negavamo che gli altri partiti, ridotti a ‘macchine di potere e di clientela’, esprimessero posizioni e programmi con cui potessimo e dovessimo confrontarci. Per Napolitano, che possiamo a questo punto definire coerente, gli scandali e la corruzione della Dc di Antonio Gava e Salvo Lima o del Psi di Bettino Craxi non erano un ostacolo al riformismo dialogante. È la stessa logica con cui anni più tardi, da esponente del Pds e poi dei Ds, propugna la linea dell’inciucio e della collaborazione sulle riforme con il berlusconismo del Caimano, fatto anche dai vari Previti e Dell’Utri.

La grazia concessa da Napolitano a Joseph Romano rappresenta un ulteriore tassello che rende più coerente l’immagine di un presidente del tutto succube rispetto al quadro atlantico, per il quale insomma il concetto di sovranità nazionale non ha alcun valore. Ormai, a poche settimane dalla fine del suo mandato, Napolitano ha così deciso di uscire allo scoperto senza più occultare questa sua appartenenza a questo circolo esclusivo transnazionale. Speriamo che finiscano almeno le laudi, ormai provenienti anche dal PDL a questo presidente. Questo incensamento soprattutto da parte della grande stampa, risulta davvero indigesto: che razza di giornalisti abbiamo in questo paese? Romano era stato condannato insieme ad altri 22 militari americani, ma nessuno di loro ha mai scontato effettivamente la pena, perché in contumacia, ndr]. Si è trattato di un rapimento perpetrato a danno di una persona poi torturata, che non ci risulta abbia perdonato i rapitori, i quali probabilmente non si saranno neanche scusati né penseranno di risarcirlo. Non è una grazia a una persona pentita: è altro. La grazia è stata data perché gli Usa sono potenti: è uno schiaffo alle vittime e ai cittadini italiani che restano insicuri, nonché ai soldi spesi affinché la magistratura facesse un’inchiesta seria per una sentenza giusta! E la distinzione dei poteri dove è finita?

Il 1976 poi era l’anno di altre e fantastiche esperienze che non svilupperò qui per non appesantire oltre. Solo un accenno: la bozza del Forign Office sull’ipotesi di “un’azione in supporto di un colpo di Stato” in Italia.

Quante altre cialtronesche bugie ed ipocrisie dobbiamo ancora ascoltare da quello che non è mai stato il Nostro Presidente?

(di massimo maggi)

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