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Riserva aurifera, riserva di chi?

oroL’oro è un metallo prezioso ed esteticamente piacevole.

Poi fu usato come valore economico di potere concentrato.
Chi ne possedeva di più decise che quello doveva essere il controvalore alla carta moneta.
Quando il potere fu fine a se stesso questo controvalore perse significato.
Poi nacque la moneta elettronica …

Nel precedente articolo si è parlato della Banca d’Italia http://movimento5stelleorvieto.com/2013/11/16/banca-ditalia-banca-di-chi/  ora parliamo di oro e di riserve. Stando all’ultima relazione di bilancio della Banca d’Italia (delle banche private) possiamo constatare che le riserve aurifere del nostro paese ammontano a 2.452 tonnellate. Tradotto in euro stiamo parlando di 109 miliardi. Un po’ pochini … pensavamo di più? Eppure siamo il terzo paese al mondo con più riserve aurifere dopo gli Stati Uniti e la Germania (quarti se consideriamo anche le riserve del FMI). Ora a parte la collocazione fisica di quest’oro che una volta si vuole sia in America un’altra presso la BCE, e si finisce per perdersi in una autentica caccia al tesoro, il grosso (due terzi) sembra essere nel forziere di Palazzo Koch a Roma (sede storica della Banca d’Italia).

La classifica mondiale è questa:

1) USA 8.133,5
2) Gemania 3.396,3
3) Italia 2.451,8
4) Francia 2.435,4
5) Cina 1.054,1
6) Svizzera 1.040,1
7) Russia 883,3
8) Giappone 765,2
9) Paesi Bassi 612,5
10) India 557,7

Suona strano apprendere che l’Italia, a rischio default, sia tra i primi paesi detentori di riserve aurifere che, a quanto credono gli italiani, sono la garanzia della moneta emessa. E suona ancor più strano apprendere che il Sud Africa non sia presente in questa classifica nonostante le sue miniere abbiano sfornato i due terzi dell’oro presenti sul pianeta. Ma di stranezze nel corso di questa trattazione ne vedremo parecchie.

Un’altra favoletta da sfatare è quella che vuol far credere, per chi ci crede, che le nostre riserve aurifere siano state tutte conferite alla BCE in occasione dell’entrata nell’euro. Falso in quanto le singole banche nazionali (o quel che ne rimaneva di nazionale) hanno effettuato un conferimento in garanzia pro-quota e per l’Italia questo ha pesato una sessantina di tonnellate. L’Italia (o più precisamente la Banca Privata d’Italia) con il suo mucchietto di metallo (questo si dell’Italia) ha contribuito per il 12% alla formazione del capitale BCE. Ora tonnellata in più o tonnellata in meno resta da capire di chi siano le tonnellate rimanenti se dello Stato Italiano (Popolo Italiano) o della Banca d’Italia visto che il valore del bottino figura all’attivo del suo stato patrimoniale. La domanda è lecita visto che anche il serafico Tremonti nel 2009 pensò di tassare le plusvalenze della Banca d’Italia prodotte dalla riserva aurea alla quale rispose Jean Claude Trichet, allora presidente della BCE, sollevando dei dubbi se quell’oro fosse dalla Banca o del Popolo Italiano? Non lo sapevano o non si sentivano ancora pronti al grande scippo?

Di fatto ci troviamo in una intrigata situazione che neanche gli intrigatori riescono a risolvere. Siamo sempre lì in quel maledetto 1981 e in quel pasticcio della privatizzazione delle banche che nel caso della Banca d’Italia non doveva essere concessa se non dopo alcune e doverose contromisure al fine del rispetto degli artt. 1 e 2 dello statuto e dopo aver diversamente risolto il bottino patrimoniale oro incluso.
Ma non fu così e ora ci ritroviamo con una Banca ancora dichiarata di diritto pubblico ma che in realtà è totalmente privata e a cui a termini di legge appartiene oltre al suo capitale anche il suo patrimonio, immobili, e preziose collezioni d’arte e di monete comprese. In questo che fine fanno le riserve auree e valutarie visto che la legge e lo Statuto nulla dicono?

In tutto questo ricomincia la corsa all’oro e tra questi la più assetata d’oro sembra la Cina che ne sta comprando a più non posso tanto da far girare un’altra favoletta che vuole la Cina dietro ad ogni boteguccia dei ComproOro. Lo scorso anno la Cina ha acquistato circa 70 tonnellate d’oro oltre a riprendere l’attività estrattiva come stanno facendo Nord America, Russia e Sud Africa al ritmo di 200 tonnellate l’anno.

A che servirà tutto quest’oro?

Alcuni complottisti da quattro soldi pensano che addirittura dietro alla richiesta di rimpatrio delle riserve aurifere del Venezuela richieste con urgenza da Hugo Chavez all’FMI sia l’origine del furto di oro alla Libia come bottino di guerra da parte degli stati che non ne avevano più da ridare al legittimo richiedente.

Sono delle ultime ore le pressioni esercitate sull’Italia per cedere la sua riserva ma prima di questo no che dovrà essere necessariamente dato va risolta una volta per tutte la proprietà di quell’oro. Risolvendo questo si risolverà anche il tremendo intrigo che è dietro la privatizzazione delle banche ridando allo Stato quel che allo Stato è stato tolto.

Ma ritornando all’oro sembra che il totale delle riserve mondiali non superi le 200.000 tonnellate mentre, di contro, l’equivalente in oro di tutta la moneta circolante si aggira intorno ai 75.000.000 di tonnellate. Manca qualche lingotto all’appello!

Quindi queste banche creano il denaro dal nulla? e ci chiedono anche gli interessi sopra causando le crisi economiche e sociali?

Mi sembra evidente che non ci sia nessun controvalore in oro e che la corsa che stanno facendo alcuni stati per impossessarsene sia un tentativo, che gli riuscirà, per smascherare definitivamente questa pagliacciata. E allora saranno guai seri …

Ma prima di chiudere un anteprima alla prossima divulgazione:

Cos’è la BCE?

Azionariato:

Banca Nazionale del Belgio (2,83%)
Banca centrale del Lussemburgo (0,17%)
Banca Nazionale della Danimarca (1,72%)
Banca d’Olanda (4,43%)
Banca Nazionale della Germania (23,40%)
Banca nazionale d’Austria (2,30%)
Banca della Grecia (2,16%)
Banca del Portogallo (2,01%)
Banca della Spagna (8,78%)
Banca di Finlandia (1,43%)
Banca della Francia (16,52%)
Banca Centrale di Svezia (2,66%)
Banca Centrale d’Irlanda (1,03%)
Banca d’Inghilterra (15,98%) (Non ha l’euro)
Banca d’Italia (14,57%)

Non sono stati nè Popoli Sovrani … sono tutte banche private!

(massimo maggi)