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Banca d’Italia, banca di chi?

banca di italiaInnanzi tutto chi è la Banca d’Italia (o Bankitalia come la chiamano i giornali). In origine era la banca centrale della repubblica italiana (1936) ma dal 1998 è parte integrante del sistema europeo (SEBC). Ad oggi le sue quote di capitale sono per il 94,33% in mani private (banche ed assicurazioni) e per il 5,66% in mano Mastopascqua (Inps e Inail). L’attuale governatore è Ignazio Visco nominato il 20 Ottobre 2011 in sostituzione di Mario Draghi con sponsorizzazione del Quirinale.

Le quote azionarie sono così ripartite :
Intesa Sanpaolo S.p.A. 30,3%
UniCredito Italiano S.p.A. 22,1%
Assicurazioni Generali S.p.A. 6,3%
Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. 6,2%
INPS 5,0%
Banca Carige S.p.A. 4,0%
Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. 2,8%
Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. 2,5%
Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A. 2,1%
Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A. 2,0%

Si avete letto bene lo Stato non c’è più!

Ma prima del 1998 ci fu un atto ancor più grave e sciagurato che ha segnato la fine della nostra sovranità monetaria e nazionale per preparare l’indecente entrata nel sistema monetario affaristico europeo. E’ infatti del 1981 il divorzio tra Banca Centrale e Tesoro nel quale lo stato veniva catapultato nelle sabbie mobili delle banche commerciali e mercati finanziari privati nella gestione del proprio debito pubblico. Gli artefici di questo crimine furono Beniamino Andreatta (Min. Tesoro) e Carlo Azelio Ciampi (all’epoca Governatore della Banca di Italia). Da quel momento in poi i tassi di interesse cominciarono ad essere sempre crescenti e sempre superiori al tasso di inflazione. Il risultato lo stiamo subendo ed è la causa dell’enorme deficit dello stato.
Tanto per fare un esempio nel 1980 (prima del golpetto bancario) lo Stato pagava interessi pari al 16,5% quando l’inflazione era al 21,4% ed il PIL cresceva del 3,5% e, di conseguenza, il debito si riduceva ogni anno del 8,4%. Oggi invece lo Stato paga interessi sul debito per il 4% con un’inflazione al 1,5% e una variazione negativa sul PIL intorno al 2% facendo così aumentare il debito ad un ritmo del 4,5% annuo. Sono veramente degli scienziati, ma del crimine. Di questo passo il debito raddopierà nel giro di 20 anni anche svendendo quel che rimane da svendere inclusa la Sardegna, la Sicilia e le Fosse Ardeatine. Che dire a questo punto dell’esternazione di Letta (21 Aprile 2012) quando ricordando Andreatta disse: “Era uomo di atti, rigore e azione ad esempio sulla necessità di ridurre il debito pubblico soprattutto pensando alle nuove generazioni”. Aveva forse pensato di distruggerle e metterle in mano a banche usuraie? Missione compiuta!

Ora queste generazioni si ritrovano in mani cravattare che prestano soldi a strozzo e non contenti usano trucchetti come la commissione di massimo scoperto.

La commissione di massimo scoperto è una gabella (servizio) che la banca fa pagare ogni volta che il conto va in negativo nel corso del trimestre di riferimento anche per un solo giorno. Questa commissione sommata al tasso di interesse applicato fa si che sul totale generale delle spese sostenute dal correntista la percentuale risultante sconfina dal massimo imposto come tasso di interesse. Esempio: Anche se siamo finiti a -10 mila euro per un solo giorno la commissione di massimo scoperto pari a 2% ,in un trimestre, genera un interesse passivo aggiuntivo annuo (oltre a quello debitore) pari all’8%. (4 trimestri e dunque 4 volte la CMS).Tenendo conto anche del normale interesse debitore applicato (che è di solito appena sotto la soglia usuraria) con al tasso di interesse passivo, che deriva dall’applicazione del CMS, si supera abbondantemente il limite di legge previsto per i tassi usurari.

In assenza di uno Stato, con il suo Tesoro e la sua banca centrale, le banche commerciali risultano essere il mezzo più veloce, e ahimè legale, per far evolvere velocemente una situazione di crisi in una situazione fallimentare. L’anatocismo bancario (ovvero il pagamento degli interessi sugli interessi), la commissione di massimo scoperto (CMS) e le altre infinite gabelle bancarie comportano per il correntista oneri finanziari che a volte superano il 25% annuo. E tutto questo è orchestrato proprio da quelle banche (titolari indiscussi del tesoro italiano) in totale assenza dello Stato Italiano.

Non a caso B. Brecht asseriva che “E’ più criminale fondare una banca che rapinarla.”

(massimo maggi)